Si è concluso, ieri 26 settembre, al centro climatico S. Paolo (Martina Franca) il seminario di studio ‘Islam e Cristianesimo: prospettive pastorali’, promosso dalla Conferenza Episcopale Pugliese e organizzato dall’Istituto Pastorale Pugliese. Il corso di studi si era aperto lunedì pomeriggio con gli interventi del sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, e del presidente dei Vescovi Pugliesi, mons. Cosmo Francesco Ruppi, le cui dichiarazioni, estrapolate dal contesto, sono state riportate con clamore dai mezzi di informazione. In realtà l’effettuazione del corso di studio sull’Islam è il segno più evidente della volontà dell’episcopato pugliese di affrontare con serietà e competenza il rapporto con gli immigrati di fede islamica. Mon. Ruppi ha semplicemente osservato con realismo che ‘fino a quando l’Islam ci vedrà come infedeli da convertire, il dialogo sarà impossibile’ e ha poi evidenziato le difficoltà a cui vanno incontro i matrimoni tra cristiani e islamici, come si può costatare dai numerosi casi a cui la stessa informazione dà consistente spazio.
Le polemiche che sono seguite hanno messo in po’ in ombra il fatto che, come ha osservato mons. Marcello Semeraro, vescovo di Oria e presidente dell’Istituto pastorale pugliese: ‘è la prima volta che su questo tema le Chiese di Puglia si impegnano in maniera organica’.
Il problema dei matrimoni islamo ‘ cristiani è stata una delle questioni, all’ordine del giorno, a cui i partecipanti al seminario hanno posto maggiormente attenzione. Le ‘curie diocesane’ nell’affrontare i problemi canonici inerenti ai matrimoni con ‘disparità di culto’ debbono porre la massima attenzione e agire con cautela e con competenza in considerazione della diversità del diritto di famiglia islamico e della concezione della donna in quei paesi.
Mons. Domenico Mogavero, sottosegretario della C.E.I. per i problemi giuridici, nella giornata di mercoledì ha fatto notevole chiarezza sul problema. L’oscillazione ricorrente tra opposti fondamentalismi, non solo di tipo islamico ma anche da parte cattolico è facile. È necessario affrontare il problema del rapporto tra cattolici e musulmani, senza pregiudizi ma anche con prudenza, tenuto conto che la problematica, tocca il vissuto, la vita concreta delle persone.
È necessario avviarsi verso una prassi pastorale comune non lasciata all’improvvisazione dei singoli operatori. Il primo atteggiamento comune da adottare, allora, è quello del ‘rispetto delle persone’ che hanno il diritto di essere accompagnate e non semplicemente ‘spaventate’. Questo significa che quando una coppia si presenta per porre il proprio problema, non ci si può rifiutare a priori di aprirsi alla prospettiva matrimoniale cercando e trovando nel singolo caso la soluzione più adeguata, salvaguardando i principi della ‘libertà di coscienza’ e della ‘libertà religiosa’.
Il secondo atteggiamento da adottare è quello di cercare di uscire da una situazione di vergognosa ignoranza rispetto alla realtà islamica. Bisogna essere disposti, cioè, ad inquadrare valori comuni pur salvaguardando l’identità di ciascuno.
A questa finalità hanno risposto i due conduttori dell’intero convegno: don Davide Righi e il prof. Giovanni Benenati che hanno svolto delle vere lezioni allo scopo di far conoscere l’Islam sia nel suo impianto dottrinale che culturale e sociale. Sono emerse le differenze sostanziali tra Islam e Cristianesimo viste non come fonte di scontro, ma come distinzioni necessarie per avviare uno scambio costruttivo. A volte lo scontro non è originato dalla inconciliabilità delle due religioni ma dalle differenti visioni di vita in campo sociale e culturale.
Il convegno è stato a arricchito dalla testimonianza di operatori che sono quotidianamente a contatto con gli islamici: don Cesare Lodeserto, responsabile del centro di accoglienza ‘Regina Pacis’, don Tonino Intiso e P.Pio Antonio Finizio, impegnati nell’assistenza dei lavoratori stagionali nel foggiano. È a livello di microrapporti che si realizza di fatto il dialogo dell’accoglienza e del rispetto: da questa esperienza nasce la convinzione che, trovata una comune base di partenza, il dialogo non solo è possibile, ma fruttuoso per entrambi gli interlocutori e, lontano dai rispettivi fondamentalismi, già praticato da molti cristiani e musulmani.
Il direttore
Sac. Cosimo Damasi
Martina Franca, 27 settembre 2002
- Home
- Diocesi
- Arcivescovo
- Vicari Episcopali
- Curia
- Contatti
- Vicario Generale
- Cancelleria
- Settore Giudiziario
- Uffici
- Archivio Storico
- Beni Culturali Ecclesiastici
- Caritas diocesana
- Catechesi
- Confraternite
- Consulta Aggregazioni Laicali
- Comunicazioni Sociali
- Cooperazione missionaria
- Diaconato permanente
- Dialogo ecumenico ed interreligioso
- Centro Vocazioni
- Economato
- Educazione, Scuola, Istruzione e Università
- Formazione del Clero
- Liturgia e Ministeri istituiti
- Nuova Edilizia di Culto
- Pastorale dei Migranti
- Pastorale della Cultura
- Pastorale della Famiglia
- Pastorale della Salute
- Pastorale Penitenziaria
- Pastorale dello Sport, Turismo e Tempo Libero
- Pellegrinaggi
- Problemi sociali, Giustizia e Pace, Salvaguardia del Creato
- Promozione del Sostegno alla Chiesa
- Servizio per la Pastorale Giovanile
- Ufficio Stampa e Portavoce
- Ufficio Tecnico
- Organismi di partecipazione
- Enti e Persone
- Links